Un mondo di libri:
divani in viaggio
Volemose bene
Parole candide, alate, poesie che trasportano la mente del lettore in luoghi incantati ... No, scordatevi tutto ciò. Qui parliamo di beceri litigi tra scrittori, perché ammettiamolo una buona volta: ci diverte vedere una lite, un contenzioso, una bagarre, chiamatela come volete, insomma, ci piace.
Bene. Ecco un grande poeta, un mito, Giuseppe Ungaretti, il quale sul Corriere della sera a commento dell’assegnazione del Nobel a Montale, dichiarò: “Imbroglione sostenuto dall’Istituto di Cultura Italiana di Stoccolma da l’ineffabile cretino di Carlo Bo e da altri cretini internazionali”.
Certo, era la seconda volta che vedeva un italiano ricevere il premio Nobel, mentre lui lo mancava per un soffio. Volete sapere infatti cosa disse dell'assegnazione del Nobel a Quasimodo? Vi accontento subito: "Salvatore Quasimodo? Un pappagallo e un pagliaccio!".
E proseguiamo con l' impeccabile semiologo, professore e scrittore Umberto Eco, il quale pare aver detto: “Oggi ho riscritto il capolavoro del Manzoni affinché la generazione più giovane non si annoi leggendo delle sciatterie nanesche come quelle di Ken Follett”. Ed ecco la replica di Follett: “A Eco preferisco Dan Brown".
Chiudiamo con una breve ma intensa dichiarazione del poeta futurista Marinetti nei confronti di D'Annunzio: “Un cretino con lampi d’imbecillità”.
Eh già, volemose bene!
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