Un mondo di libri:

Stati Uniti, 1865-1950.

Cosa succede alle donne di colore dopo che gli Stati Uniti aboliscono la schiavitù? Quale vita conducono?

Se lo è chiesta Saidiya Hartman, docente di filosofia e storia etica, cercando di trovare le risposte attraverso fonti che non fossero quelle ufficiali, raccontate ancora una volta dai bianchi.

Ha dunque indagato tra fotografie, lettere, scritti processuali, rapporti di assistenti sociali, colloqui con psichiatri, fascicoli di istituti penitenziari, raccontando storie vere di protagonisti reali.

Sono spesso vite di persone emarginate, incriminate, lasciate a sé stesse in una vita di umiliazioni eppure con un'enorme resilienza e voglia di riscatto.

Sono storie di ribellione, spesso senza lieto fine, storie di persone che non tollerano più un mondo subalterno.

"Rivendicare il diritto all’opacità. Scioperare, ribellarsi, rifiutarsi. Amare quel che non è amato. Essere perduti per il mondo. È la pratica del diversamente sociale, il terreno insurrezionale che consente nuove possibilità e nuovi vocaboli; è l’esperienza vissuta della recinzione e della segregazione, del riunirsi e raggrupparsi. È la ricerca senza meta di un territorio libero; è una pratica di fare e relazionarsi avvolta dai confini pattugliati del dark ghetto; è il mutuo appoggio offerto nella prigione a cielo aperto. È una risorsa queer della sopravvivenza nera.È un bellissimo esperimento su come vivere."

Vite ribelli, bellissimi esperimenti di Saidiya Hartman