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divani in viaggio

                                                                     Una donna

Yvetot, Francia, 1986.

Una figlia perde la propria madre affetta da demenza senile.

Ella sente il bisogno di dover scrivere un ricordo della madre, che non sia un romanzo ma un insieme di impressioni che rimangono nella mente o forse nel cuore.

"Per me mia madre non è storia, c'è sempre stata."

E come tutti coloro che hanno subito una perdita vive il momento in cui non riesce a capacitarsi del distacco, continuando a pensare che la persona che abbiamo perso sia ancora in vita.

"Questa sensazione, nella quale la presenza illusoria di mia madre deve essere più forte della sua assenza reale, deve essere la prima forma dell'oblio."

Ma piano piano perdiamo i dettagli e vogliamo ricordare chi abbiamo amato come lo abbiamo dipinto nella nostra mente, con le sfumature delle nostre emozioni, per proteggerlo, così edulcorato dalla realtà.

Un ricordo personale, ma che diventa anche nostro, perché riconosciamo lo stesso dolore, lo stesso incedere nella vita privi di qualcuno, che ricordando una parte di noi e venendo a mancare, ha causato la perdita di quella nostra parte di identità.

Una donna di  Annie  Ernaux 

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