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divani in viaggio
Trafficanti
Seveso presso la ditta ICMESA, 10 luglio 1976.
Il racconto inizia da qui, dall'enorme disastro chimico causato dalla fuoriuscita di una nube tossica di diossina da un'industria di Seveso.
Ma questo è solo l'inizio, perché quella nube lascia dietro di sé una scia di morte: carcasse di animali, case e oggetti avvelenati, suolo contaminato per almeno 46 centimetri di profondità.
Il momento giusto per l'attivazione del meccanismo della malavita nascosto, del giro d'affari, degli uomini insospettabili che potrebbero confondersi con dei rappresentanti aziendali ma sono piazzisti di rifiuti tossici, di veleni.
Organizzano tutto il pacchetto: raccolta, trasporto, insabbiamento a pochi km di distanza o addirittura a migliaia. Nel caso di Seveso il carico finirà a Marsiglia, ma vengono scelte mete per tutti i gusti: La Spezia, la Somalia, la Nigeria, il Libano, la Campania, la Calabria e persino navi a perdere, cioè affondate, sparite in un battito di ciglio.
E allora vi chiederete: possono dei rifiuti sparire nel nulla senza che nessuno se ne accorga?
C'è chi ha pagato con la vita la sua integrità e la ricerca della verità ma il più delle volte i faldoni delle inchieste sono caduti nell'oblio.
Un'inchiesta puntuale, una presa di coscienza, assolutamente da leggere.
Trafficanti. Sulle piste di veleni, armi, rifiuti di Andrea Palladino
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