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                                                                        Taccuini 1922-1939

Marina Cvetaeva è stata una scrittrice e poetessa russa.

Nel 1922 lasciò la Russia a causa della sua avversione al regime e visse in Europa tra Berlino, Parigi e Praga fino al 1939.

I Taccuini coprono questo spazio di tempo lontano dalla patria e raccolgono annotazioni, frasi, spunti, considerazioni, dialoghi, e persino alcune annotazioni dei suoi cari.

Ne deriva un'opera volutamente frammentaria, non solo per la sua struttura fisica ma anche per la stessa concezione per cui è nata.

La scrittrice non distingue tra bella e brillante copia, tra agende e bloc-notes, questi Taccuini ospitano diverse forme di scrittura.

La stessa lingua utilizzata è frammentata  poiché prevede l'uso del francese, del tedesco e del russo, la lingua madre.

Nonostante la sua struttura fisica e concettuale, l'opera mette a nudo il pensiero della scrittrice, le sue emozioni più vere, il suo universo di pensiero.

"Io sono quella canzone da cui non si può eliminare una parola, quel fatto da cui non si può estrarre un filo."

Taccuini 1922-1939 di Marina Cvetaeva  

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