Un mondo di libri:

Muridke Pakistan, 1995.

Il piccolo Iqbal ha solo 13 anni quando muore a causa della mafia dei tappeti. La sua è una storia vera, una storia di coraggio, di ribellione e di sete di giustizia.

Egli è stato ceduto dalla sua famiglia, oppressa dai debiti, ad un padrone schiavista che tratta in maniera disumana i bambini che lavorano per lui.

Iqbal prova a ribellarsi, a fuggire e cercare aiuto nella polizia, organo corrotto che lo riporta dritto al suo padrone.

Ma Iqbal non demorde, fugge di nuovo e cerca aiuto nel fronte sociale, un'organizzazione che si occupa di ostacolare il lavoro minorile. E così aiuta a liberare molti bambini dalla schiavitù, denuncia dopo denuncia. Ma la sua condotta attira la vendetta della mafia dei tappeti che un giorno lo uccide.

Una storia amara, triste, ma anche di speranza verso il cambiamento. Speranza che gli sforzi pagati con la vita non siano stati vani, che nessun bambino debba più essere sfruttato.

"È una storia triste, mi ha detto qualcuno.

Non è vero: è la storia di come si può conquistare la libertà.

Ed è una storia che continua e va avanti, tutti i giorni.

Anche mentre voi leggete queste righe."

Storia di Iqbal  di Francesco D' Adamo.