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Nonostante la sua canizie, la tragedia ha un impianto fortemente moderno.

Essa racconta in maniera del tutto nuova ciò che sconvolge l'uomo dal suo interno, le sue emozioni, le sue passioni, in maniera così irruente da non poter essere vagliate dalla logica e a sfociare poi nel tragico.

Ognuno di noi vedendo queste manifestazioni si rispecchia, come diceva Aristotele, soffre insieme ai personaggi mitici fino a liberarsi in una catarsi finale.

"Se si lancia una pietra in uno stagno, non si possono controllare i movimenti delle increspature che si formano con moto loro. Così sono le passioni degli uomini."

E ad attendere gli eroi tragici non c'è una redenzione finale in un paradiso, non c'è nulla nell'aldilà, dinamica che accentua maggiormente l'infelicità umana.

Guidorizzi, con una base solida di studi e pubblicazioni alle spalle, ci spiega la tragedia in maniera efficace ma per nulla banale e ci porta diversi esempi di tragedie a noi pervenute riscrivendone in maniera più agibile i versi.

Un libro per appassionati di cultura greca ma anche per chiunque voglia scoprire la linfa vitale che lega la tragedia greca alla filosofia e alla letteratura successiva, fino ai giorni nostri.

Pietà e terrore. La tragedia greca di Giulio Guidorizzi