Un mondo di libri:

divani in viaggio

                                                                              Mio padre è nato per i piedi

Concordia sulla Secchia, modenese, anni '70.

Giulia è una bambina, la figlia dei Portici, come si autodefinisce, che pedala spensierata sul suo triciclo sotto ai portici del suo piccolo paese.

La mamma e il papà lavorano in negozio a pochi metri e lei sa che di qualunque cosa abbiamo bisogna può chiedere a tutti gli altri negozianti dei portici o ai vicini di casa.

È un racconto personale, dove Giulia ricorda qualcosa della sua infanzia: vicini, parenti, raccontando storie genuine, a volte persino divertenti ma che spesso nascondono la durezza della vita. Con un italiano che a volte attinge alla parlata modenese, ritrae una comunità intera, di cui si sente parte e che non può fare a meno di scordare persino quando è costretta ad andarsene o quando gli anni, il corso della vita e persino il terremoto non hanno lasciato che calcinacci a testimonianza.

"Per me quei posti, e i loro personaggi, le loro voci, le loro storie, non possono sparire. Come fanno? Impossibile. Io me li ricordo. Me li ricordo, li vedo, li sento. Allora li ho presi e li ho messi in questo libro. Del resto, quando da bambina mi chiedevano: "Di chi sei figlia?" Io rispondevo: "Sono figlia dei portici"."

Mio padre è nato per i piedi di Elena Bosi  

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