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divani in viaggio

                                                                       L'uccello dipinto

Lodz, Polonia, seconda guerra mondiale.

Un bambino polacco ed ebreo, viene affidato dai genitori ad una vecchia di un villaggio per cercare di preservarlo dalla furia nazista.

Le sue sorti però non saranno troppo fortunate, egli eviterà i campi di sterminio ma solo per finire di volta in volta ad un proprietario differente senza scrupoli.

Il mondo che ci racconta è quello agreste, della vita dei contadini, dove la violenza e la brutalità regnano schiacciando sotto i piedi qualsiasi briciola di umanità. Per di più lui è un bambino diverso, i suoi tratti scuri, i suoi capelli ed occhi neri ne fanno uno zingaro che tutti cercano di evitare come il malocchio.

"Ognuno di noi era solo, e prima un uomo si rendeva conto che nessuno era indispensabile, meglio era per lui. Poco importava se uno era muto, tanto gli uomini non si capivano. Si abbracciavano o si calpestavano, ma ognuno di loro conosceva soltanto se stesso."

Un mondo turpe e bestiale descritto da un bambino ma privo da qualsiasi disillusione infantile.

Un romanzo autobiografico che concede spazio alla fantasia letteraria rimanendo saldo alla brutalità che l'autore visse durante la sua infanzia.

L'uccello dipinto di Jerzy Kosinski  

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