Un mondo di libri:

Città del Messico, Mimosas 658, 17 luglio 1990.

Liliana Rivera Garza viene soffocata nella sua abitazione dall'ex fidanzato Ángel González Ramo che dopo una lunga relazione tossica era stato lasciato da Liliana.

Decise di rivendicare il possesso di Liliana attraverso il suo omicidio e stupro, dopo anni di pedinamenti, violenza e ricatti morali. Liliana non era sola, aveva solo vent'anni ma era una donna libera, indipendente, circondata da amici, apprezzata per i suoi studi universitari, impegnata e spensierata. La sua vita viene ricordata attraverso le lettere che amava scrivere e ricopiare in più versioni fino alla bella copia e alle testimonianze dei numerosi amici.

La sorella ha deciso di far riaprire il caso e di raccontare la storia della sorella a 29 anni dalla sua morte, perché il suo assassino è rimasto impunito, ancora latitante da quel 1990 e il lutto non si scrolla di dosso, si annida nei meandri della nostra anima e lì si radica per sempre.

Un lutto che non è un fatto singolo e privato ma rappresenta tutti i femminicidi che ogni anno vengono commessi in Messico e mai riconosciuti dalla legge fino al 2012, perché quella del Messico è una società patriarcale che vede la donna come un oggetto della controparte maschile.

Un libro che scava nel dolore ma con la maggiore oggettività possibile con lo scopo di trovare la verità e dare voce ad una sorella, ad una donna e a tutte le donne del mondo che non godono di diritti e protezione.

"È solo nella libertà che possiamo conoscere di che pasta siamo fatti. Il problema non è la libertà. Il problema sono gli uomini."

L'invincibile estate di Liliana di Cristina Rivera Garza