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divani in viaggio

                                                                                                   L'età breve

Corace, Calabria, prima metà del '900.

"Tu mi stai portando la rivoluzione in paese, già molti pensano di fare gli studenti, e vedrai i pastori e i calzolai che manderanno i loro figli per farli addottorare; gente che non ha mai veduto altro che le pecore, cosa vuoi che capiscano di Giulio Cesare o di algebra."

Rinaldo Diacono, figlio di una povera famiglia di possidenti, rappresenta per il padre il mezzo per un riscatto sociale.

Il giovane viene inviato a studiare in collegio  ed è qui che si rende conto per la prima volta che il mondo dei ricchi commisera coloro che come lui vengono dalla povertà.

Le ferree  regole religiose del convitto lo mettono poi a confronto con una nuova visione della donna, che se prima era improntata all'innocenza, ora gli mostra l'universo femminile sotto la corruzione, la deformazione del brutto, del peccato.

Rinaldo sente allora il bisogno di verificare se davvero le donne sono all'origine di ogni male e si avvicina ad una di loro, provocando uno scandalo nel collegio con successiva espulsione.

Ritornato nel suo paese, il padre cercando di insabbiare l'accaduto, porterà in giro il figlio eletto a dottore, per suscitare l'invidia di tutti.

E l'invidia non può che provocare odio e dolore, senza nessun margine di riscatto.

Una romanzo di formazione dal finale amaro, capace di descrivere un sud che ha voglia di emanciparsi contro ogni difficoltà, ma che si scontra ancora con il pregiudizio.

L'età breve di Corrado Alvaro  

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