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                                                                                   Le guerre per la lingua

"Da sempre, chi riesce a controllare la lingua decide ciò che penserà la gente."

Le parole che usiamo sono rappresentative di ciò che siamo e delle idee che abbiamo.

Spesso la parola persuade, diventa il fine con cui si persegue un obiettivo.  In politica questo accade spesso, lo slogan demagogico spinge unidirezionalmente verso un pensiero, senza che ci sia la possibilità di poterci ragionare sopra.

La parola poi è specchio della nostra cultura e della civiltà umana intera e da sempre, essendo la lingua cosa viva, le lingue si sono intrecciate tra loro lasciando lasciti più o meno duraturi.

Si può essere puristi della lingua ma diciamo senza ragione, dal momento che da sempre la lingua accoglie parole e talvolta persino strutture granmaticali straniere. Una buona parte di questo libro è dedicata proprio al grande apporto lessicale dell'inglese nella lingua italiana a cui si assiste da decenni. Comprendiamo come si comporta l'italiano, quali sono i meccanismi linguistici messi in atto, le ragioni storiche.

Un altro grande tema affrontato è la valenza etica della lingua, il politicamente corretto, la predominanza del genere maschile di alcuni sostantivi riferiti alle donne.

Una riflessione sulla lingua e sugli scontri che la interessano.

Le guerre per la lingua di Edoardo Lombardi Vallauri  

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