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divani in viaggio

                                                                                 La signora Meraviglia

Etiopia, 1938/ Roma, 2015.

In Etiopia è in corso una guerra coloniale, Abebech, una ragazza sola e con una figlia, viene portata in Somalia.

Dopo tanto dolore, ascoltando i consigli di un indovino, giunge a Mogadiscio dove comincerà una nuova vita con un uomo, generando molti figli.

Ma Abebech non può stare tranquilla, c'è uno spirito che aleggia su di lei e di cui non riesce a liberarsi, per cui solo la signora Meraviglia possiede le capacità per aiutarla.

Con un grosso salto temporale, arriviamo in Italia, a Roma, dove nel 2015 Dighei, nipote di Abebech, nonché  zia della narratrice, è alle prese con un'ottusa e cavillosa burocrazia per ottenere la cittadinanza italiana.

Non è facile trovare i documenti che le occorrono, dal momento che le sue origini si trovano in paesi differenti: Somalia ed Etiopia e sono state cancellate quasi del tutto dalla furia della guerra.

Occorre ricordare, scavare nelle proprie origini, in quei luoghi dove la propria vita ha avuto inizio, mentre la quotidianità trascorre in una Roma che comprende ciò che vuole.

"Eppure mi fa effetto lo stesso: quando viaggi per raggiungere un luogo e ti spingi capillarmente dentro un territorio, ti vengono in mente le origini. Perché bisogna attraversare continenti, e poi paesini e ponti per arrivare ad avere una vita «normale»?"

La signora Meraviglia di Saba Anglana  

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