Un mondo di libri:

Pescara, anni '70.

Una ragazzina viene improvvisamente restituita dai genitori affidatari alla famiglia di origine, ricevendo il soprannome di "Arminuta", colei che è ritornata.

Senza alcun motivo da un giorno all'altro si ritrova dall'agio alla miseria, al dover condividere il poco cibo e spazi angusti con fratelli e una sorella che nemmeno ricordava di avere e con dei genitori che non riesce a considerare tali.

Lentamente tenta di adattarsi alla nuova vita, rincorrendo il sogno di ritornare con la madre adottiva che crede malata e impossibilitata a riprenderla con sé.

Ma sarà in quella camera angusta, in quel letto condiviso con la sorella ritrovata, dal materasso sfondato e bagnato di urina, che l'Arminuta troverà una complicità e una sorellanza indissolubile.

Un racconto lineare, semplice, intarsiato da un linguaggio basso e dialettale; un romanzo di formazione che si sofferma sui legami di parentela, le differenze di classe, l'incoscienza della giovinezza e la profondità delle emozioni.

"Ero una figlia di separazioni, parentele false o taciute, distanze. Non sapevo più da chi venissi. Nel mio cuore non lo so nemmeno ora."

L'Arminuta di Donatella Di Pietrantonio