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Giorgio van Straten si imbatte nella storia di Nada Parri, un paio di righe su una donna nata ad inizio dello scorso secolo ad Empoli, militante della Resistenza italiana. Bastano poche righe per far scattare nello scrittore la voglia di conoscere la storia di Nada. 

Lo fa dapprima analizzando i pochi documenti disponibili, interrogando chi l'ha incontrata, leggendo le sue memorie scritte in prima persona ma sfortunatamente ormai quasi introvabili. Poi, grazie all'aiuto delle figlie di Nada, riesce ad entrare in punta di piedi nella sua vita, a ricostruirla, persino negli anni più difficili, di cui la donna conservò e trasmise memoria ma quasi con un certo distacco, come se ritornare a quei tempi fosse causa di troppo dolore.

Nada ha vent'anni, quando è già moglie e madre di una bambina piccola, quando il marito parte per la campagna d'Africa e lei comprende che vuole iniziare una nuova vita lontana da lui. Si innamora di un ufficiale tedesco, un disertore, e insieme scappano insieme ai partigiani, decisi a prendere parte alla Resistenza.

"Quando matura delle precise convinzioni ideologiche e le sue azioni non sono solo l’espressione di un moto vago contro l’ingiustizia del mondo, del rifiuto della guerra di fronte allo sfacelo dell’Italia, dell’insofferenza per un ruolo che non sente proprio e che anzi contraddice le sue aspirazioni magari indefinite ma non per questo meno esigenti? Quando tutto questo si trasforma nella volontà di cambiare la società, di unirsi a chi manifesta la stessa volontà?"

Il romanzo affronta numerosi interrogativi che riguardano le scelte di Nada, il suo coraggio, la sua lotta per la libertà e lo fa senza scadere nell'agiografia, né tanto meno nella condanna morale. Si addentra con delicatezza nella vita privata della donna e ne traccia un profilo il più completo possibile.

La ribelle. Vita straordinaria di Nadia Parri di Giorgio van Straten