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Il 9 giugno del 53 a. C. nella piana di Carre, situata sul confine tra Turchia e Siria, ebbe luogo la battaglia tra l'esercito romano e quello dei parti.

La battaglia ebbe esito rovinoso per i romani e vide la morte del comandante Crasso. L'episodio viene ricordato e raccontato ampiamente nelle Vite di Plutarco, scritte molto tempo dopo.

"All'epoca, Roma stava preparando una nuova spedizione, questa volta vittoriosa: tra il 114 e il 117 d.C., l'imperatore Traiano invase la Mesopotamia e, al termine di una lunga campagna, occupò il territorio, conquistò la residenza partica di Ctesifonte [...] e quindi riuscì dove Crasso aveva fallito. Il messaggio di Plutarco era chiaro: l'optimus princeps Traiano avrebbe lavato per sempre il disonore, mentre lo sconfitto di Carre sarebbe passato alla storia come un esempio negativo, monito per le future generazioni."

Lo storiografo e scrittore Plutarco ha influenzato ampiamente gli studi della battaglia, forse banalizzando una realtà storica che era più complessa di quanto non apprendiamo dal suo racconto.

La questione si complica se consideriamo che non abbiamo a disposizione fonti partiche di prima mano che possano raccontarci l'episodio.

Traina attraverso studi territoriali, della storia militare e legislativa, delle fonti storiche e di molti altri aspetti dettagliati, tenta di ricostruire i fatti avvicinandosi il più possibile alla verità.

La resa di Roma 9 giugno 53 a.C., battaglia a Carre  di Giusto Traina