Un mondo di libri:

Roma, qualche anno fa.

Un racconto a ritroso nella memoria, quello del rapporto con i propri genitori.

È la storia di un'amputazione, di un distacco graduale dai propri genitori fino al momento in cui recidere ogni legame sembra l'unica scelta.

"Frapporre chilometri, demandare allo spazio – e dunque al tempo, perché la frequentazione diventava giocoforza diluita – la difesa. E per il resto, consegnarsi all’inevitabile, ovvero alla vita che mi era capitata in sorte. Cioè: a un certo punto andare a riconsegnarmi – dopo due settimane, un mese o sei mesi non faceva differenza – a ciò cui per destino appartenevo. E se quello cui appartenevo era la paura, o la violenza, voleva solo dire che dovevo provare a non urlare. Poi sarei stato rilasciato."

Un padre violento e tiranno, una madre che ne accetta le imposizioni, arrivando a svuotarsi di ogni iniziativa, persino di ogni pensiero.

Immagini dell'infanzia e della giovinezza ripescate con dolore da un presente che ne ha dato il giusto distacco quasi annullando ogni senso di colpa.

Una scrittura intima, capace di toccare i sentimenti, dalla loro origine fino al loro mutare nel tempo, cambiano nella maturità ma conservandone l'essenza.

Una resa dei conti dell'autore che sceglie la via della verità del racconto.

L'anniversario di Andrea Bajani