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divani in viaggio
La morra cinese
Pineta (Pisa), giorni nostri.
Alle ultime elezioni la destra ha vinto, cosa che non succedeva da circa 60 anni e ha lasciato non poco interdetto il povero Ampelio, nonno di Massimo, il barista del Barlume.
A sconvolgere piacevolmente le giornate e un po' meno piacevolmente le nottate è anche Matilde, l'ultima arrivata, la figlia di Massimo e del vicequestore Alice. Bimbetta che i quattro vecchietti onnipresenti al Barlume non vedono l'ora di intrattenere durante la giornata.
In paese poi c'è una certa agitazione dovuta alla cessione di alcuni terreni boscosi da parte del comune ad un'impresa che vuole costruire un resort. La polemica infuria tra i favorevoli e i ciclisti e climber che si oppongono alla decisione.
"Gli usi civici sono un po' come la morra cinese e l'affare del Bosco torto acquistato dal comune ne acquista il busillis: se gravano gli usi civici non può venderlo, se non si può vendere il comune ha un buco finanziario."
Ad agitare ancora di più le acque è la scoperta di un cadavere nel parcheggio del Comune, uno studente della normale di Pisa.
Quale sia il legame tra il Comune e la morte del giovane sarà compito non solo del vicequestore Alice, ma anche di Massimo e dei vecchietti, senza che peraltro qualcuno abbia chiesto loro aiuto, risolvere.
Un ordito sempre sapiente che tesse ironia e giallo e riesce a raccontare uno spaccato di normalità dei nostri tempi dandogli risalto ma senza artifici.
La morra cinese di Marco Malvaldi
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