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divani in viaggio

                                                                                       L'altro nome

Norvegia, qualche anno fa.

Una storia personale, talmente personale da diventare intima nel racconto e nel linguaggio.

Perifrasi lunghissime, sprovviste di punti e discorsi diretti senza punteggiatura ci restituiscono i pensieri del personaggio senza filtri, conservandoli nella purezza della loro nascita.

La trama non è un avvicendarsi intricato di eventi, ma il flusso continuo dei pensieri senza nemmeno una pausa che ci spingono ad inseguire la lettura in un ritmo incalzante.

Nella prima parte del romanzo sarà un pittore a raccontarci la sua storia, Asle, mentre nella seconda il suo alterego, lo stesso Asle ma consumato dall'alcool.

In comune i temi in cui ricercano delle risposte: il senso della vita, la morte, la religione.

"...è quella l’immagine che cerco sempre di dipingere e se voglio che ci sia la luce nel quadro, che emerga dal dipinto, devo fare così, devo penetrare dentro me stesso, il più profondamente possibile, per poi uscire ed entrare nel dipinto."

Il romanzo si apre con l'immagine di un quadro dipinto con due linee di diverso colore che si intersecano a rappresentare una croce. Questa immagine potente è preludio dei temi della morte, della fede, e delle due versioni dello stesso personaggio così distanti tra loro ma con lo stesso centro.

L'altro nome (prima e seconda parte di una Settologia) di Jon Fosse, Premio Nobel per la letteratura 2023.  

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