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divani in viaggio
La libertà del barone rampante tra fatti e parole
Cosimo, noto a tutti come il barone rampante, rifiutandosi di mangiare un piatto di lumache, decide di lasciare la sua casa e la sua famiglia per sempre. Trascorrerà tutta la sua vita sugli alberi, e quello che sembra un limite a migliaia di attività, diventa invece un'occasione di immensa libertà. Egli vivrà mille esperienze da là sopra e tra le tante cose imparerà diverse lingue, leggendo ed incontrando gente di paesi diversi.
Tutto il romanzo di Calvino è pervaso da un'affascinante polifonia: l'italiano si mescola al dialetto, all'italiano popolare, al tedesco, al francese, allo spagnolo, al castigliano, al latino, all'inglese e al russo. Il tutto avviene in perfetta armonia, alcuni personaggi sono direttamente associati ad una lingua o ad una caratterizzazione di essa.
Capiamo quale sia la posizione di Calvino nei riguardi della lingua italiana da alcuni suoi saggi. Egli ritiene che la lingua sia un'entità aperta, che serve principalmente alla funzione comunicativa, e che d'altra parte sia legata alla sua stessa storia. Questo ultimo legame dipende dal fatto che la lingua ha uno strato individuale composto da parlanti, da singoli individui e che si rivolge al concreto. I due elementi sono compresenti e si completano.
Calvino non è interessato unicamente alla funzione comunicativa della lingua, allo scrivere chiaramente, ma anche al nucleo interno della lingua stessa. Perchè ci sono concetti che esulano dalla semplificazione, in quanto necessitano di termini complessi e allo stesso modo c'è una creatività poetica che non può piegarsi alla banalizzazione, o perderebbe di veridicità e significato.
Quando Cosimo esulta di gioia pensando al suo amore esclama: Yo quiero the most wonderful puellam de todo el mundo. La sua libertà si riflette nelle sue parole: egli rompe le barriere linguistiche e noi siamo in grado di comprendere le sue parole nonostante mescoli ben quattro lingue in una sola frase. E di nuovo: Il y a un prè where the grass grows toda de oro take me away, take me away, che io ci moro!
La lingua è libertà, è la caratterizzazione di ogni individuo, è la possibilità di esprimersi appieno, di comunicare il proprio pensiero, e se cadiamo nella tentazione di semplificarla, rendiamo arido il nostro pensiero.
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