Un mondo di libri:

Adunni ha quasi 15 anni e vive in un villaggio della Nigeria, finché sua mamma era viva, frequentava la scuola, ma ora deve fare i conti con le ristrettezze economiche della famiglia e viene promessa in sposa ad un anziano conoscente del padre che ha già due mogli.

Nonostante il profondo dolore che prova, Adunni non smette mai di credere che potrà imparare ed andare avanti.

Nella casa del marito trova la compagnia di una delle altre mogli e cerca di imparare l'inglese proprio da lei, e persino quando la sua nuova amica muore, Adunni non si perde d'animo, scappa, per paura di essere incriminata e trova lavoro a Lagos come domestica da una ricca donna nigeriana.

Qui le cose non vanno meglio, la ragazzina deve vivere quotidianamente con umiliazioni e violenze ma trova conforto in un angolo della casa, la biblioteca, dove ogni giorno di nascosto impara una parola sul dizionario di inglese e legge un paragrafo di un libro sulla storia della Nigeria.

E da queste letture, capisce una cosa: "Oggi la gente non ha la catena al collo e non la mandano da un’altra parte, ma qui la schiavitù è continuata. La legge non la rispettano lo stesso. Io voglio fare qualcosa per farli smettere. Per fare che la gente tratta bene l’altra gente, così smette anche la schiavitù della mente, non solo del corpo“.

Una ragazzina, senza mezzi e senza aiuti capisce l'importanza dell'istruzione, il suo desiderio di diventare maestra è il motore che la spinge ad andare avanti, oltre le umiliazioni e il dolore di ogni giorno.

"Mia mamma mi ha detto che l’istruzione mi dava una voce, ma io non voglio una voce come le altre […]. Io voglio una voce forte, una voce che la sentono tutti. Voglio che entro in un posto e le persone mi sentono, anche prima che ho aperto la bocca. Nella vita voglio aiutare tante persone, così quando divento vecchia e muoio, vivo ancora nelle persone che ho aiutato”.

Adunni ha ragione, l'istruzione rende liberi e capaci di comprendere meglio il mondo.