Un mondo di libri:

Italia, giorni nostri.

Negli anni è cresciuto il mito della cucina italiana e del made in Italy, delle eccellenze di prodotti inimitabili, di marchi DOP e IGP, della cucina italiana come un patrimonio da preservare.

Scavando nella storia non ci vuole molto per far cadere questo mito e comprendere che fino agli anni '70 la cucina italiana non aveva ricette codificate e riconosciute da tutto il territorio nazionale, cosa impossibile data la sua giovane età in quanto paese e le forte differenze regionali, ma soprattutto per la povertà della popolazione che si cibava di ciò che aveva a disposizione.

La cucina italiana ha una storia recente e vive come tutte le cucine del mondo di influssi di altri paesi e di progressi industriali che ha fatto propri. Ma a differenza di altri paesi è proprio la deindustrializzazione che sta colpendo il paese da diverso tempo ad aver causato una sorta di ripiegamento su se stessa della cucina per poter rivalutare ed innalzare certi prodotti regionali di piccola produzione ad eccelenze mondiali. Un sistema che economicamente non reggerà per molto tempo.

Dunque possiamo affermare che la cucina italiana incontri il gusto di moltissimi anche all'estero, consapevoli che "il gusto italiano si è costruito intorno all'innovazione tecnologica e commerciale più che intorno alle tradizioni, che erano poche e tendenzialmente povere."

Un libro che parla di storia di cibi: dal pomodoro, alla polenta, alla pizza, al caffè e di abitudini alimentari, senza cadere nella retorica dell'italiano che cucina e mangia bene solo in quanto italiano e appartenente alla famosa ma molto più leggendaria dieta mediterranea.

La cucina italiana non esiste di Alberto Grandi e Daniele Soffiati