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divani in viaggio
La chiave a stella
Torino, anni '60 -'70
Tino Faussone è un montatore di strutture metalliche, in grado di dar vita a numerose costruzioni con la sua chiave a stella. A causa del lavoro è un giramondo, non si ferma mai troppo in un paese ed ogni tanto ritorna a Torino, sua città d'origine, a trovare le zie.
Al momento si trova in Russia, luogo in cui lavora anche Primo Levi per una ditta di vernici, ed è proprio lì che i due si incontrano.
Tino inizia a raccontare a Levi vicende non solo riguardanti il lavoro ma anche i suoi amori, la sua famiglia, le sue idee. E lo fa usando poche parole, un lessico semplice e sempre uguale, infarcito di espressioni colloquiali e molti luoghi comuni. Ma quello che emerge dal suo lungo racconto è la passione che ha per il lavoro, tema centrale del libro.
Levi si concentra proprio sulla dignità del lavoro, non sulla fatica e le condizioni disumane di alcuni mestieri, ma sulla passione che spinge a produrre cose belle ed utili per tutti e a svolgere con competenza e dignità la propria vocazione.
"Il termine "libertà" ha notoriamente molti sensi, ma forse il tipo di libertà più accessibile, più goduto soggettivamente, e più utile al consorzio umano, coincide con l'essere competenti nel proprio lavoro, e quindi nel provare piacere a svolgerlo."
La chiave a stella di Primo Levi
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