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Intervista a Maria Cristina Acanfora, autrice di All'improvviso e Diario sconnesso
Siamo in compagnia di Maria Cristina Acanfora, autrice e illustratrice di All'improvviso e Diario sconnesso, vuoi presentarti in breve e raccontarci qualcosa delle tue fanzine?
Sono Maria Cristina Acanfora, una semplice studentessa di 21 anni alla Scuola Internazionale di Comics, appassionata di cultura pop dal fumetto al cinema passando per il videogioco e per i libri. È dalla scuola che nascono le mie fanzine. Un giorno ispirata da un semplice esercizio di storytelling è nato quello che oggi è Diario sconnesso. Occhi più attenti, infatti, noteranno che le illustrazioni non sono altro che esercizi mirati a mettere in luce delle tecniche pratiche di narrazione a fumetto: utilizzo del campo controcampo, quella che in gergo chiamiamo soggettiva di un personaggio o il “seguire” un personaggio. L’esercizio consisteva anche nell’aggiunta di un titolo a queste vignette, ma come ben vedete, non mi sono limitata a quello. Diario sconnesso attraverso i testi e le illustrazioni, mette in luce delle tematiche molto attuali: dalla frenesia che ci accompagna sempre di più nei nostri giorni, alla speranza di trovare qualcuno che ci accompagni nel nostro percorso di vita e infine alla difficoltà di ognuno di noi a esprimere le proprie emozioni.
Da dove è nata l'esigenza di mettere su carta la tua esperienza?
Se Diario sconnesso è nato più per caso, lo stesso non posso dire di All’improvviso. Da quel settembre 2020 ho lottato per far capire alle persone accanto a me quanto fosse difficile convivere con la sordità, ma non ho mai pensato a quante persone realmente vivono la mia stessa condizione e a quanto potesse essere utile che qualcuno si esponesse in prima linea nel raccontare le difficoltà di questa situazione. Per questo motivo, essendo io aspirante fumettista, ho sentito l’esigenza di narrare la mia esperienza tramite immagini e testi.
La tua storia spiega molto bene come il nostro modo di andare veloce non ci permetta di fermarci a riflettere e superare la superficialità su cui spesso galleggiamo. Ed è anche per questo che spesso chi soffre di una disabilità si chiude in se stesso, scoprendo quanto sia difficile comprendersi ed essere compresi. Sei d’accordo?
Sì, sono molto d’accordo e in un certo senso è anche quello che è capitato a me. Proprio per questo ho scelto di mettere in luce, tramite i miei mezzi ovvero il disegno, le difficoltà e il grande lavoro di introspezione che una persona con disabilità fa e vive ogni giorno.
Le tue storie sono raccontate tramite immagini e parole, quale pensi sia il valore aggiunto dell'immagine rispetto alla parola?
Io, da aspirante fumettista, narro le mie storie tramite immagini e credo che un disegno a volte possa essere più accattivante della parola e raggiungere più persone possibili: dal bambino all’adulto.
A chi sono rivolte le tue storie e quale messaggio vorresti veicolare?
Le mie storie sono rivolte a chiunque voglia fruirne e trovarne all’interno uno spazio sicuro. Trovare il coraggio che spesso non sappiamo di avere per superare le grandi difficoltà che la vita ci pone davanti ogni giorno.
All'improvviso e Diario sconnesso di Maria Cristina Acanfora.
Oltre alle fanzine sono disponibili su Etsy le stampe e i segnalibri sconnessi.
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