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divani in viaggio

                                                   Il treno dei bambini

"Mia mamma avanti e io appresso. Per dentro ai vicoli dei Quartieri spagnoli mia mamma cammina veloce: ogni passo suo, due miei. Guardo le scarpe della gente. Scarpa sana: un punto; scarpa bucata: perdo un punto. Senza scarpe: zero punti; scarpe nuove: stella premio. Io scarpe mie non ne ho avute mai, porto quelle degli altri e mi fanno sempre male."

Un bambino di Napoli cresciuto solo con la madre e nella miseria, scopre che prendendo un treno può arrivare in un posto pieno di nebbia, Modena, dove trova l'affetto e il supporto economico di una famiglia che lo accudisce per un anno.

Quando ritorna a Napoli non può fare altro che pensare a ciò che ha perso e vive nel conflitto tra l'amore di sua madre, in apparenza arido e il calore di quella famiglia modenese che ha lasciato.

Attraverso i suoi occhi innocenti vediamo il cuore pulsante di una Napoli popolare, nei quartieri, nei mercati, nel dialetto e in una miseria indossata con onore.

Vediamo una madre che scherma il suo affetto cercando di rendere il figlio avvezzo alle fatiche della vita, una donna che ha sofferto e va avanti sola ma a testa alta.

E quello che succede nel cuore di un bambino di 8 anni è complesso, in bilico tra l'affetto e la voglia di riscatto.

Viola Ardone racconta con estrema genuinità e profondità ciò che accade nella testa di un bambino e lo fa avvalendosi degli occhi preziosi dell'infanzia, rendendo la narrazione viva in immagini.

Il treno dei bambini di Viola Ardone  

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