Un mondo di libri:
divani in viaggio
Il tempo degli imprevisti
Italia, inizi del 1900.
Quattro storie disposte in ordine cronologico.
Si comincia dalle sorelle Zanetta, tra cui Abigaille, insegnante milanese, socialista, rivoluzionaria, antifascista, perseguì con tenacia i suoi ideali in favore dei diritti delle donne e della classe operaia, arrivando persino a scontrarsi con Turati.
Quindi seguiamo il racconto del Dottor K., sempre in prima persona, che ci racconta della sua malattia e del trasferimento a Merano per poter essere guarito. La sua voce si mischia a quelle di molti altri personaggi che lo circondano e forse lo spiano.
Poi incontriamo Mary de Rachelwitz, figlia di Ezra Pound, che non l'aveva inizialmente riconosciuta come tale.
Infine troviamo Albert Hirschman, un giovane tedesco che si è trasferito a Trieste per motivi di studio e che è vittima del chiacchiericcio di uomini e donne che lo vedono come uno straniero.
Il libro è impregnato di realtà, una realtà storica di cui l'autrice ha cercato le radici in profondità, ma mantiene un'aurea quasi onirica seguendo il racconto dei personaggi che talvolta lascia un velo di mistero.
Spiccano dallo sfondo storico, figure dimenticate a cui l'autrice dà sapientemente peso e voce attraverso l'uso della prima persona e di un alternarsi di tecniche narrative in cui i punti di vista si sovrappongono.
Ogni parte del libro è in armonia con le altre ma si veste di aspetti stilistici e linguistici differenti.
Il tempo degli imprevisti di Helena Janeczek
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