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divani in viaggio
Il sistema Vivacchia
Bellano, anni '30.
Caio Scafandro aspira al ruolo di segretario del partito fascista, non ci vorrebbe nulla per sostituire quell'incapace dell'attuale segretario, Trovatore.
Ma a volte la sorte si mette di mezzo: il cognato Graziano Cincicato viene sorpreso durante un furto. Caio Scafandro vede il suo piano sfumare, la sua reputazione crollare e decide di togliere il cognato dai guai, per poter realizzare il suo sogno.
Intanto in caserma si tenta di venire a capo di questo caso, il maresciallo Maccadò e il suo appuntato Misfatti se ne occupano tentando di lasciar fuori dal lavoro ciò che succede nelle rispettive case.
Se il caso sembra in apparenza semplice, poiché il ladro è stato colto in flagranza di reato, non altrettanto semplice sarà il processo, che vedrà la chiamata in causa del partito, di avvocati, della pretura e dell'integerrima cronaca locale.
Fortuna che Maccadò ha sempre un piede nella legge ma soprattutto uno nel buon senso, sarà lui che dopo aver scoperto la verità deciderà che svolta far prendere alla storia.
"Il maresciallo Maccadò stava pensando che tutto ciò cui stava assistendo poteva, senza mutare una virgola, essere trasferito sul palco dove la filodrammatica bellanese inscenava le sue commediole."
Ironico, canzonatorio di un'epoca fascista che si fa lustro di mere apparenze, dove ogni personaggio è sempre ben tratteggiato e l'imprevisto muove i casi da risolvere.
Il sistema Vivacchia di Andrea Vitali
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