Un mondo di libri:

Napoli, dopoguerra.

Una serie di racconti ci dipingono una Napoli povera, composta da gente misera, reietti.

I quadri che si affacciano al lettore sono differenti ma accomunati dalla prospettiva del deterioramento, della disfatta esteriore ma anche interiore. Ed è per questo che la pubblicazione del libro valse alla scrittrice numerose critiche per la durezza del racconto.

Ma è quella verità dolente di questi miseri, la mancanza di una possibilità di riscatto che arrivano dritti nella loro sapiente semplicità: "come un’immagine sacra annerita dal tempo, spiccavano gli zigomi gialli di una donna, i suoi occhi immobili, pensierosi, la nera corona dei capelli raccolti sul capo con una forcina, le braccia stecchite, congiunte sul grembo."

Ogni particolare descrittivo è spietato perché getta di rimando il nostro sguardo sulle inquietudini interiori dei personaggi.

Persino la bellezza del mare sembra scomparire da una Napoli che si fa quasi deserto.

Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortense