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Il fascismo non è mai morto
Bari, giorni nostri.
Il fascismo non è mai morto, è questo l'assunto centrale di tutta l'opera.
"Peculiare del fascismo italiano fu, appunto, di aver man mano favorito, sorretto, e alla fine reso norma e legge questo gruzzolo di concezioni para-positivistiche, pseudo-scientifiche devianti e dagli effetti mortiferi. E ha potuto farlo dopo essere stato portato al potere dalle robuste correnti e istituzioni liberal-conservatrici e nazionalistiche, che assisterono - complici e consenzienti - alla missione di un movimento politico spregiudicato e magmatico in macchina repressiva."
Partendo dalle origini del fascismo, l'autore ne descrive l'ascesa, sottolineando quanto la figura di Mussolini godesse di rispetto e ammirazione persino all'estero, negli Stati Uniti e in Churchill, che ne ammirava l'opposizione al comunismo.
Quella stessa ideologia è rimasta nel partito italiano, il cui nome si è ispirato proprio alla Repubblica di Salò. Partito guidato da Almirante che ha poi cambiato nome ma ne ha conservato la linea di pensiero.
La destra di oggi non maschera nemmeno più le sue origini, e raccoglie un seguito enorme.
Ma il problema non persiste solo in Italia, Canfora analizza anche le rivendicazioni di un appartenenza al neonazismo, in Germania, in Ucraina, nei paesi nordici, riportando dichiarazioni di chi si professa neonazista senza vergogna.
Con un'analisi lucida del passato, che presuppone una vasta conoscenza storica e dei processi economici, lo studioso rivela i presupposti, le cause della nascita, del persistere e del dilagare del fascismo nella nostra società.
Il fascismo non è mai morto di Luciano Canfora
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