Un mondo di libri:

Olanda, giorni nostri.

Busken è un vecchietto, dedito ai vizi e sprezzante del genere umano, che si ritrova intrappolato in una casa di cura dopo che gli è stata diagnosticata la demenza.

È proprio lui a raccontarci la sua condizione e le sue giornate, attraverso una speciale prosa in cui un monologo diretto, una sorta di flusso di coscienza di matrice joycjana (passatemi il termine), dà vita alla narrazione.

Ciò che sappiamo ci arriva direttamente dal suo unico punto di vista, quello di un vecchietto il cui sarcasmo illumina la situazione deprimente e umiliante della vecchiaia e della "forzata detenzione". E lo sforzo di immaginare la realtà che elude dal suo punto di vista non è immane, tanto da farci ulteriormente sorridere.

Sorridere e piangere allo stesso tempo per ciò che apprendiamo della nostra società e del genere umano quando la lastra di ghiaccio dell'ironia comincia a creparsi.

"Tutto ha la medesima importanza, per quanto da un’altra prospettiva tutto è ugualmente insignificante."

Il cliente Busken di Jeroen Brouwers