Un mondo di libri:

Mentre studiavo all'università mi imbattei in un libro di testo che si intitolava "La geografia degli antichi". Era un testo obbligatorio per la preparazione dell'esame di storia greca.

Già dalle prime pagine capii che quanto esploratori, cartografi, geografi e storici greci sapevano di geografia all'epoca, era già molto di più di quanto avrei conosciuto io nella mia intera vita con i moderni mezzi odierni.

Nonostante ciò è sempre interessante conoscere da dove venga una storia, un persona, un libro, un cibo. Collocarlo in uno spazio significa dargli importanza e conoscerlo a fondo.

Molti libri che troverete sulla mappa sono stati collocati in una città che non è quella realmente descritta. Questo perché a volte i luoghi sono di fantasia e in tal caso al testo è  stata assegnata o la città di provenienza dell'autore oppure una città che lo scrittore stesso aveva designato come più simile alla sua fantasia.

Un esempio sono "Le cronache di Narnia" che ho collocato a Narni invece che nell' immaginaria Narnia, proprio perché l'autore ha pensato si trovasse in un luogo tra Roma ed Assisi.

Lo stesso ragionamento è avvenuto per "Il signore degli anelli" e "Lo hobbit", entrambi sono ambientati in luoghi di fantasia. Tolkien disegnò persino una mappa di questi luoghi immaginari e poi dichiarò che queste terre, in epoca moderna si sarebbero trovate grosso modo in Europa. In particolare le abitazioni degli Hobbit coinciderebbero con l'attuale Oxford. E così ho scelto proprio questa città come luogo d'ambientazione.

C'è poi il caso di romanzi ambientati nel futuro e in realtà dove i confini geo politici sono mutati, come per il romanzo "Il racconto dell'ancella". In questo caso la scelta è caduta su città che esistevano prima dei cambiamenti politici della vicenda.

Ci sono romanzi dove l'ambiente non è descritto geograficamente, ma solo come una abitazione o una via di una strada qualunque come alcune opere di Kafka o il celebre " Aspettando Godot". In tal caso ho fatto riferimento alla città di nascita dell'autore.

Insomma, l'intento di collocazione non ha di certo basi scientifiche inossidabili, non me ne voglia il lettore erudito.

Per concludere dunque, le città scelte sono il più vicino possibile ai luoghi dei romanzi, secondo i criteri appena descritti.