Un mondo di libri:

divani in viaggio

                                                                             E la quarta volta siamo annegati

Libia, giorni nostri.

"Ho scritto questo libro perché volevo documentare le conseguenze delle politiche europee sulla migrazione, a partire dal momento in cui la UE diventa innegabilmente colpevole dal punto di vista etico: quando cioè i rifugiati vengono respinti con la forza."

Un libro dedicato a coloro che hanno perso la vita tentando di attraversare il mar Mediterraneo, a coloro che hanno provato a fuggire da un paese martoriato da guerre e povertà e sono stati respinti, a coloro che sono stati segregati nei centri di detenzione libici per mesi o per anni.

L'Unione europea ha infatti stabilito che per fermare le traversate irregolari nel Mediterraneo, venissero pagati milioni di euro alla guardia costiera libica, che ha il compito di pattugliare le coste. In questo modo i migranti, dopo aver pagato somme esorbitanti per la traversata, si ritrovano nuovamente ostaggio dei centri di detenzione libici in cui sono costretti a vivere in condizioni disumane.

È proprio da quei centri che i migranti, eludendo la sorveglianza dei loro carcerieri, inviano fotografie e messaggi alla giornalista Sally Hayden con la speranza che dia eco alle loro voci attraverso i media e che contatti le organizzazioni umanitarie in modo che vengano in loro aiuto.

Un libro che ci mette di fronte alla consapevolezza del privilegio di possedere un determinato passaporto, all'inettitudine di una burocrazia che si nasconde dietro una patina ordinata celando il disprezzo per la vita umana.

Un'eco potente per tutti coloro che non hanno voce, che ogni giorno combattono per sopravvivere, in attesa di rivivere, forse.

E la quarta volta siamo annegati di Sally Hayden  

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