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divani in viaggio

                           Dietro ad ogni prevosto c'è una perpetua

Andrea Vitali scrive della sua Bellano, un paese sul lago di Como e di personaggi attorno ai quali ruota la vita dell'intera comunità.

E così insieme alla figura del Maresciallo, che risolve i casi, e quella del prevosto, che in un certo senso porta anche lui ordine nelle anime e nella vita delle persone, del sindaco e di molti altri cittadini, c'è immancabilmente la perpetua.

Perché se una comunità non può fare a meno del prevosto, la perpetua è colei che non solo fa da collante tra la chiesa e le anime, ma si carica sulle spalle anche numerosi compiti.

In primo luogo è lei che fa da usciere e anche butta fuori della canonica, sì, perché lei decide chi può avere accesso o meno e chi può giungere fino nell'ufficio del prevosto.

"Lo spazzolone tenuto nella destra come se fosse un moschetto, nella sinistra un strascc ch’el gòtava, la perpetua gli disse che il scior prevosto al gh’era minga."


Quindi si occupa del prevosto stesso, dettando in maniera rigorosa, quasi fosse una nutrizionista, una dieta a cui il pover uomo non può opporsi; e non solo la scelta del menù è irrevocabile, ma anche l'orario dei pasti.

"Soprattutto durante gli anni della guerra il prevosto aveva sopportato ben più di un sacrificio. Adesso che la guerra non c’era più continuava a farlo, se lo imponeva. Tra i tanti, quello della vespertina minestra che la perpetua gli propinava nonostante le avesse più volte detto che non l’aveva mai gradita e che, alla minestrina serale, preferiva un piatto vuoto.

Niente da fare.

«La minestra l’è la biada de l’om!» sentenziava la donna."


Altro doveroso onere è poi quello dell'ambasciatore, riferire in maniera discreta al prevosto questioni della comunità  e quindi riportare l'ambasciata al destinatario.

"«Avete presente quel giovanotto, il figlio di quel poveretto che si è tolto la vita…»

«Il figliastro del droghiere?» fece la perpetua.

«Si, proprio… ecco, vi chiederei la cortesia di andarlo a cercare e dirgli che ho urgente bisogno di parlargli.»

La perpetua si strinse nelle spalle.

«È qui fuori che aspetta», rispose come se fosse la cosa più naturale della terra.

«Chi?» fece il prevosto.

«Quel giovanotto!»

«Ma, avete capito bene chi intendo?» chiese il prevosto.

«Reverendo», attaccò la donna, «sarò anziana ma non ancora…»

«No, no», la interruppe il sacerdote, «non volevo… ma è che…»

«Ma è che, che cosa?»

«Dico, siete sicura che sia proprio lui?»

«O bestia», scoppiò la perpetua, «ma se gliel’ho detto io di venire qui per mezzogiorno!»"


Ella insomma è un insostituibile tutto fare, intorno al quale ruota l'intero paese.

Ricordiamoci che dietro ad ogni uomo o prevosto che sia, c'è sempre una grande perpetua.

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