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Diario partigiano
Torino, seconda guerra mondiale.
Ada Gobetti è stata una giornalista e partigiana.
Fortemente antifascista sin da prima dello scoppio della guerra, (furono proprio i fascisti a condurre alla morte il marito, anch'egli fervente oppositore del regime), ospita nella sua casa intellettuali e membri del movimento Giustizia e libertà.
Dal 1943 diventa staffetta e coordina le brigate partigiane, di cui fanno parte anche il figlio Paolo e il secondo marito.
Si dedica inoltre alla nascita del movimento femminile partigiano.
La sua opposizione al regime e in seguito la partecipazione alla resistenza sono descritti in un lungo diario che redasse giorno per giorno in quegli anni difficili. Il diario fu scritto in inglese con parole abbreviate per evitare ogni pericolo.
Fu Benedetto Croce, il famoso filosofo, nonché amico di Ada, a chiederle di raccontarle la sua esperienza partigiana e fu così che la donna riscrisse il diario per poterlo farlo leggere all'amico. La prima pubblicazione avvenne nel 1956.
Gli scritti ci raccontano la vita personale di quegli anni, di chi ha incrociato il cammino dell'autrice e di chi ha militato con lei, ma anche le sue emozioni, dalla paura alla gioia, con la più aperta sincerità e a volte persino con un pizzico di ironia.
"Parlai dunque oltre un'ora, cercando di chiarire come la nostra Resistenza non fosse semplicemente nata da un moto di rivolta contro l'invasore, ma avesse le sue radici nel ventennale antifascismo di molti italiani..."
Diario partigiano di Ada Gobetti
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