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divani in viaggio
Dal giardino all'inferno
Berlino, seconda guerra mondiale.
"Mia madre non amava parlare di questa storia, che le procurava immensa sofferenza e pesava sulla sua coscienza di sopravvissuta...Ma tra i 90 e i 95 anni ha deciso di imparare a usare il computer per trascrivere le centinaia di lettere conservate con cura per più di sessant'anni, che tra il 1933 e il 1942 sua nonna Lina aveva scritto a lei e a sua madre in Italia."
Da queste lettere e dalla voce narrante abbiamo un quadro di quella che fu la vita di una famiglia ebrea, soggetta ad un'epoca dove l'umanità ha raggiunto l'infimo punto di sempre.
La famiglia Binswanger e la famiglia Moos danno origine a diversi eredi, molti dei quali assassinati nei campi di sterminio. Loro che, si consideravano tedeschi e servitori della patria, hanno l'unica colpa di essere nati ebrei e vedono le loro fiorenti attività distrutte, le loro carriere scolastiche al capolinea, i loro beni alienati, fino alla loro umiliazione finale.
Soltanto pochi membri fortunati, che vivevano in Italia tra Genova e Rapallo, riescono a nascondersi e sopravvivere.
Il ritratto che ne emerge è quello di una famiglia che nonostante le atrocità subite mantiene alto l'orgoglio fino all'ultimo giorno di vita, perché la consapevolezza della propria dignità è un atto di ribellione verso i nazisti che volevano annullarla.
È questo il grande insegnamento che le lettere ci lasciano, poco leggiamo delle loro orribili condizioni nei campi di concentramento, piuttosto veniamo a conoscenza di quella che era la loro vita in precedenza da borghesi cittadini tedeschi, nemmeno religiosamente osservanti.
Una testimonianza profonda, che entra nel cuore di una famiglia per ricordarci che non c'è niente di più prezioso della vita umana, e niente di più orribile della suo annullamento.
Dal giardino all'inferno. Lettere di una nonna ebrea dalla Germania 1933-1942 di Mara Fazio
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