Un mondo di libri:
divani in viaggio
Chiudo la porta e urlo
Bologna, giorni nostri.
"Parlo, di Raffaello Baldini, ma parlo anche di me, e della mia vita, e dei miei genitori, e di mia figlia, e della mamma di mia figlia e anche di mia nonna Carmela. Perché? "
Paolo Nori, lo scrittore e traduttore, esperto di letteratura russa ci ha abituato così, parla di opere letterarie e ci mette un pezzo di sé, della propria storia. Come se la lettura avesse il potere di entrare nelle nostre vite, di illuminarle a giorno e di scoprirne alcuni lati fino a quel momento poco visibili. E noi che a nostra volta leggiamo ne siamo doppiamente illuminati.
In questo romanzo l'omaggio è al poeta Raffaello Baldini, poeta di Santarcangelo di Romagna che componeva in dialetto e che Nori stimava molto.
Ma il racconto non si ferma solo sulle poesie di Baldini, va oltre, intrecciandolo con numerosi episodi della vita di Nori o talvolta delle sue considerazioni personali che apparentemente rendono il libro frammentario ma che nell'insieme delineano la personalità dello scrittore.
Non aspettatevi un gergo ricercato e una sintassi esemplare, quella che troverete è una prosa del sentire, gergale e colloquiale.
Chiudo la porta e urlo di Paolo Nori
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