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Bruttezza
Moshtari Hilal è un'artista di origini afghane che vive in Germania.
Le sue caratteristiche fisiche, che non rispettano i canoni di una bellezza codificata, e la sensibilità verso un tema che l'ha ferita profondamente, l'hanno portata a scrivere un saggio sulla bruttezza.
Il concetto di bellezza non è un concetto naturale ma è frutto di un pensiero strutturato, gerarchico e che ha fatto in modo che ciò che è solo apparenza scavi un solco più profondo nelle vite delle persone educandole a stereotipi e danneggiandole nel profondo della loro identità.
La scrittrice porta ad esempio teorie di evoluzione e di canoni estetici di cui nazionalismi e teorie razziste si sono impossessate e che, dopo essere state smantellate, hanno comunque lasciato traccia nella società.
Nella società odierna infatti tutto è improntato alla bellezza secondo canoni che puntano ad uno stereotipo e che facilitano i guadagni.
La bellezza invece dovrebbe essere accettazione di sé e non dovrebbe nascere da un controtipo negativo definito come brutto.
La bruttezza non esiste poiché non esiste il suo contrario, è semplicemente qualcosa a cui non siamo avvezzi, come quando ci troviamo di fronte al decadimento fisico dovuto ad una malattia o ad un incidente.
Un racconto personale e lirico, che talvolta si appoggia alla poesia e in cui viene descritta la propria esperienza personale, frammisto alla storia di questa incosistente dicotomia tra brutto e bello.
"La bruttezza perde la sua indecenza,
se ci tocca,
se ci viene vicino
e ci avvolge.
Se si sgretola nei suoi dettagli
e raggiunge quelli
che noi conosciamo e rispettiamo,
ci toglie ogni vanità
e ogni forza di opporci."
Bruttezza di Moshtari Hilal
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