Un mondo di libri:

Trentasei sono le lettere dell'alfabeto armeno e trentasei sono i racconti dedicati ognuno ad un superstite del genocidio.

Sono racconti che iniziano dalla descrizione di una vita normale che improvvisamente è rotta dalla brutalità. Ogni racconto è esposto in prima persona e descrive il terrore, l'indicibile della violenza contro gli armeni, la perdita dei loro averi, dei loro cari, la marcia forzata incontro alla morte.

La scrittrice è una donna apolide, anch'ella di origini armene ma di quella mattanza ne è venuta a conoscenza dopo molti anni. Nella sua famiglia infatti coglieva una verità nel non detto ma non riusciva a carpirne il significato fino a che ha scoperto la verità grazie ad alcune letture.

Allora ha deciso di scrivere per rendere giustizia ad una verità per troppo tempo negata, attraverso la voce di quei bambini che sono sopravvissuti alla diaspora e al genocidio.

"Anche se non ci siamo fisicamente, quella è la nostra terra, lì sono nati i nostri avi, lì sono sepolti i nostri predecessori. Ecco, il fiato armeno è ancora lì, la nostra anima è ancora lì. Non se ne andrà mai."

Alfabeto dei piccoli armeni  di Sonya Orfalian