Un mondo di libri:
divani in viaggio
Al di qua del fiume
Canonica d' Adda, fine dell'800.
Cristoforo Crespi è un visionario, sogna di costruire un cotonificio con annesso un villaggio industriale, in cui gli operai possano vivere ed usufruire di alcuni servizi come le scuole per i figli. Crespi ci prova e riesce a realizzare il suo progetto.
"Da quanto coltiva questo sogno? Lo ha immaginato talmente tanto che se chiude gli occhi riesce a vedere il lungo viale alberato che costeggia l’opificio e la ciminiera in mattoni che svetta nel cielo come un vessillo; può sentire il suono della campanella che dà vita alla fabbrica, gli operai che passano i cancelli ed entrano vociando, il clangore assordante dei macchinari, treni carichi di stoffe diretti in ogni parte del mondo. E il marchio della ditta Benigno Crespi, che varca l’oceano e arriva fino alle Americhe."
La fabbrica vive grazie ad operai che ci mettono vita e fatiche, a volte perdono persino la vita o si ammalano sul lavoro. Le esistenze ruotano intorno al villaggio tra pettegolezzi, superstizioni, amicizie, amori. I loro destini si giocano all'interno della famiglia Crespi che vive di lussi estremi, di prestigio, di incarichi politici, non solo tramite Cristoforo ma anche tramite i figli.
Ma a volte ci sono cose ancora più grandi di noi che accadono in altri posti del mondo ma che influenzano irrimediabilmente le nostre vite, come la crisi americana, la prima guerra mondiale, l'avvento del fascismo.
La storia della famiglia Crespi ci è raccontata attraverso numerosi punti di vista, senza tralasciare gli eventi esterni e il ruolo della classe operaia e delle donne.
A fare da perno in tutta la vicenda, Silvio Crespi, il figlio di Cristoforo ed Emilia, la figlia di un capo operaio, simboli di due mondi diversi che sono impossibili da unire ma che in qualche modo si accostano.
Al di qua del fiume di Alessandra Selmi
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