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Aedi antichi trapper
Oggi si parla tanto di trapper, cantanti che fanno genere trap, che parlano di disagio, che compongono canzoni fitte di parole. Alcuni improvvisano sulle basi, seguendo un loro repertorio, altri si appoggiano ad una linea melodica e correggono addirittura le imperfezioni della voce con l'autotune.
Noi sappiamo che secoli e secoli fa, nel mondo greco esistevano gli aedi. Questi erano cantori di professione, che ispirati dalle muse, declamavano poesie cantandole e utilizzando strumenti musicali quali la cetra.
Gli studiosi hanno riscontrato che l'Iliade e l'Odissea, solo per fare un esempio, siano composti da nuclei di questi racconti cantati nel tempo da gruppi di aedi.
La poesia greca stessa era composta per essere cantata. Possiamo ancora studiare le regole, la cosiddetta metrica, che serve per poterla leggere come se fosse una melodia.
Lo stesso vale per la poesia latina e la stessa Eneide.
Così per la tragedia e la commedia greca.
Il teatro italiano del 1700 inoltre doveva essere grato ad una lunghissima tradizione di canovacci, schemi approssimativi su cui gli attori improvvisavano il teatro.
Insomma, quando si parla di originalità nel rap, della fusione di musica in vere e proprie poesie, della genialità di cantanti che improvvisano canzoni con velocità e tecnica, guardiamo al passato e vediamo che non è poi una novità.
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