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divani in viaggio

                                                                 Acido solforico

Oggi, Parigi, sta per uscire un nuovo programma televisivo: Concentramento.

Alcune persone vengono imprigionate, private della loro identità  e del cibo e spiate 24 ore su 24 dalle telecamere. Insieme a loro ci sono dei kapò, che li costringono a lavorare a ritmi disumani, li malmenano e scelgono chi uccidere perché considerato inutile.

Il programma riscuote un successo senza precedenti, il pubblico ne è entusiasta. Gli autori sanno che alla gente piace vedere la crudeltà senza filtri, portata all'eccesso. Ma alcuni prigionieri non perdono né la loro identità né la loro dignità e si interrogano su chi abbia la colpa: i kapò che agiscono per conto degli autori televisivi, il pubblico morboso a casa che regala punti all'auditel e decide con un tasto del telecomando chi uccidere o le autorità che hanno dato il beneplacito a tanto orrore.

Un vero cattivo non c'è, il male scaturisce dall' assenza di una coscienza sociale, dalla morale inesistente, dall'accettazione passiva.

"Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più: ne pretesero lo spettacolo."

Allora sorge spontaneo chiedersi perché nessuno alzi il dito, puntandolo contro tanto orrore; e la risposta è sempre la stessa. È molto facile nascondersi tra i consensi della massa e poi considerarsi innocenti, dimenticando che la causa di quel male è dovuta alla coscienza di ognuno di noi.

Un libro sicuramente controverso ma che spinge alla riflessione.

Acido Solforico di Amélie Nothomb  

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